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Inter vs Juventus: Insights dal Process Mining con Celonis | SDG Group

Scritto da SDG Group | 26-giu-2023 7.30.00

Amo lo sport, tutti gli sport ma come per molti italiani, il calcio è quello che preferisco. Non mi fermo soltanto a guardarlo e a tifare per la squadra della mia città ma lo seguo in modo analitico come un vero allenatore, uno dei 60 milioni di allenatori che in Italia seguono il calcio.

Non soddisfatto dalle analisi lette su giornali e siti specializzati, ho utilizzato il process mining per fare delle riflessioni più accurate sulle strategie di gioco, grazie a una serie di strumenti grafici e di calcolo statistico in grado di facilitarne l’analisi. Gli stessi che usiamo in SDG per aiutare le aziende a evidenziare il modo in cui i processi avvengono al loro interno, tramite mappe basate su informazioni oggettive che permettono di migliorarne il modello operativo in tempi brevi.

 

Ma torniamo a Inter-Juventus. Con lo stesso paradigma utilizzato nelle aziende, ho interpretato ogni azione della partita come una chiave di un processo specifico, che si può concludere in diversi modi. Il tracking delle singole azioni, ovvero il log delle transazioni nel process mining, consente in questo caso di fare un’analisi precisa della partita data-driven.

 

Analizziamo la partita dal fischio di inizio. L’inter era inizialmente determinata a fare la gara provando un metodico giropalla mentre la Juve è stata prontissima a partire in contropiede come in occasione del primo gol. Nei primi intensissimi 10’ il possesso palla si è equivalso con l’Inter che per oltre un quarto delle azioni ha coinvolto più di 6 giocatori (27.78% ball circulation) e nella metà delle azioni ha fatto un cambio campo (50% di transition index) facendo girare palla a due tocchi nei diversi ruoli (mediamente 4.4 giocatori hanno toccato la palla in ciascuna azione, Average event per case) ma senza mai arrivare al tiro. La Juve al contrario, ha saputo difendere bassa e ripartire veloce con meno di tre passaggi (2.89 events per case) prima delle azioni solitarie che hanno portato al gol di Dybala e alla traversa di Ronaldo.

Il grafico riportato di seguito mostra il tempo per azione - il throughput time rappresentato nell’area colorata - ed il numero di passaggi per azione (linea in asse secondario): l’Inter ha fatto azioni della durata di circa 20” (area colorata su scala di sinistra) con 8 mediamente passaggi per azioni (linea continua su scala di destra).

Sempre nei primi 10’, le tre azioni pericolose della Juve sono iniziate tutte con una palla recuperata e un appoggio veloce sugli attaccanti che nell’1:1 hanno saputo andare al tiro. Nel process flow rappresentato di seguito le azioni si rappresentano con linee di connessione pulite e lineare (nota: la connessione che dal tiro rimanda al passaggio è giustificata dal fatto che la Juve dopo la traversa di Ronaldo ha manutenuto palla ricominciando un nuovo possesso).

 

L’Inter ha poi ha poi attaccato a testa bassa, ed è riuscita a raggiungere il pareggio grazie a un calcio di rigore (17’ del primo tempo). Da qui la partita è cambiata: la Juve ha iniziato a scandire i ritmi di gioco con un ottimo fraseggio e una media di durata dell’azione di quasi 20” effettivi - dato rappresentato dall’average throughput time calcolato da Celonis per ogni azione - mentre l’Inter ha provato ad alzare il baricentro con il palleggio in rare occasioni - come dimostrano i picchi del grafico a linea - limitandosi per lo più a tentivi infrottuosi di gioco a due tra gli attaccanti.

L’analisi sugli attaccanti è particolarmente interessante (con Celonis i giocatori altro non sono che gli User del nostro processo sotto analisi): in tutto il primo tempo, gli attaccanti della Juve sono stati maggiormente coinvolti nella manovra (action count) e riuscendo a giocare quasi il doppio dei palloni come dimostra l’indicatore activities count che considera ogni attività svolta dal giocatore (passaggi, tiri, palle recuperate, ecc.).

 

 

Ultimo KPI che sancisce una miglior performance degli avanti bianconeri è il conteggio delle giocate per la squadra, ossia un contatore di quanti passaggi positivi sono stati svolti dagli attaccanti: molto più incisivi gli juventini con Dybala coinvolto in 21 azioni di gioco in cui ha mantenuto palla per 2.05”.

Se nel primo tempo la grinta e la superiorità numerica del centrocampo di Conte ha nascosto la superiorità tecnica della Juve, una volta che i ritmi sono scesi si è palesato il divario qualitativo delle due squadre. Nel secondo tempo la Juve è arrivata al tiro ben 5 volte e sempre al termine di azioni manovrate dove ha fatto girare palla. Negli istogrammi seguenti è possibile osservare la distribuzione complessiva rispetto alla durata delle azioni della juve nel secondo tempo e la distribuzione delle azioni che hanno portato ad un tiro.

 

Nel secondo tempo, la migliore performance della Juve viene dimostrata anche dal diverso coinvolgimento nel tempo dei due registi: la Juve è riuscita facilmente nell’appoggio a Pjanic, il faro della squadra, che ha smistato velocemente ai compagni i palloni ricevuti impostando le geometrie di gioco. Gli indicatori della seguente tabella rappresentano il numero di passaggi fatti sulla stessa connection (medesimo percorso inteso come giocatore che passa e giocatore che riceve) ed il tempo prima di effettuare il passaggio.

 

Senza filtrare sui registi ma leggendo le connessioni statisticamente più rilevanti nelle rete di passaggi dell’Inter, si legge uno sterile possesso palla tra i difensori: tra le prime 10 connessioni per frequenza 5 sono passaggi tra difensori (addirittura Handanovic entra in classifica per aver ricevuto ben 6 passaggi da De Vrij).

 

 

E nel finale di gara la Juve vince la partita: intorno al minuto 80’ mantiene palla per una serie lunghissima di passaggi, riuscendo ad aprire tutto il campo e coinvolgendo tutti i giocatori eccetto Szczesny ed arrivando al gol con Higuain dopo 24 passaggi.

 

L’azione inizia con una rimessa laterale di Matuidi e la fitta rete di passaggi, rappresentata di seguito da una mini spaghetti view, dimostra l’articolazione dell’azione Juventina che passa per 5 volte da Pjanic e 3 volte da Betancur, autore dell’assist finale (connessione in alto a sinistra nel grafo) ad Higuain: per questa azione il processo finisce con l’esultanza della Juve.

 

Un evento sportivo è quanto di più analogico si possa descrivere, e se siamo in grado di usare Celonis creando centinaia di KPI guardando una partita di calcio, figuratevi cosa possiamo fare guardando le transazioni del vostro MES, della vostra contabilità, delle vostre vendite...dei vostri processi!