Il corporate performance management permette di stabilire qual è la via da perseguire, gli obiettivi da ottenere, reindirizzando i sistemi di controllo aziendale, orientando i KPI di valutazione in modo da aiutare il processo decisionale, attraverso nuove misure delle performance, per capire velocemente se si stanno raggiungendo o meno gli obiettivi fissati.
Il corporate performance management permette di stabilire qual è la via da perseguire, gli obiettivi da ottenere, reindirizzando i sistemi di controllo aziendale, orientando i KPI di valutazione in modo da aiutare il processo decisionale, attraverso nuove misure delle performance, per capire velocemente se si stanno raggiungendo o meno gli obiettivi fissati.
Lo scenario economico attuale è certamente caratterizzato da mercati aperti, una crescente globalizzazione e un regime di concorrenza che introducono in tutte le aziende un clima di tensione, positiva, continua. Non esistono più vantaggi competitivi raggiunti e acquisiti in modo stabile, non esiste più una vera posizione di rendita: il contesto in cui si trovano le aziende è sempre in una situazione liquida, fluida che deve tenere conto, in ogni momento degli scenari che si sviluppano al suo interno e al suo esterno.
In questa situazione di continuo movimento e cambiamento è fondamentale per un’azienda individuare i propri vantaggi e i punti di miglioramento, per stabilire quegli obiettivi sui quali far convergere le tensioni e le attenzioni dei dipendenti e dei manager e che, opportunamente monitorati, permetteranno di focalizzare impegno e risorse per raggiungere il target definito.
Stabilire obiettivi presuppone ovviamente, da parte dell’azienda, una valutazione sul successo o l’insuccesso su quanto ottenuto. In un mondo lavorativo sempre più digitalizzato, se si dispone degli strumenti di misurazione e di analisi giusti, la fase di valutazione è immediata. Ed è quello che permette di fare il corporate performance management.
La trasformazione digitale delle aziende ma, soprattutto, l’ingresso dei millennials nella fascia delle figure dirigenziali hanno portato un cambio generazionale che, da un lato ha stimolato i vertici aziendali ad adottare strumenti digitali ed evoluti per la valutazione degli obiettivi aziendali e, dall’altro, ha permesso di aumentare la pervasività degli strumenti.
Inoltre, una cultura maggiore del digitale ha fatto aumentare in tutta l’azienda la percezione del valore di questi strumenti di analisi anche in quelle fasce meno propense e meno pronte.
Un altro elemento disruptive nell’adozione degli strumenti di gestione delle performance è stato lo smart working – prima suggerito ma poi, di colpo, resosi obbligatorio per via dell’emergenza sanitaria da Covid-19 – che ha costretto manager e figure apicali a definire obiettivi precisi e strutturati, per far rendere al meglio team di lavoro dispersi.
Allo stesso modo il cloud e gli strumenti di produttività aziendale “remotizzati” hanno reso necessaria la definizione di regole condivise e di target da raggiungere insieme, perché ormai l’interconnessione è elemento fondante del lavoro in azienda, all’interno dello stesso team ma anche tra divisioni e uffici differenti.
Un altro trend sviluppatosi recentemente nell’ambito della valutazione delle prestazioni riguarda infine la sostenibilità che è diventata un elemento concreto di valutazione delle performance e sempre più spesso campeggia tra gli elementi di spicco nei piani strategici.
Se questo trend nelle multiutility, per definizione a contatto diretto con società e territorio, è già ben avviato, il mood sociale di responsabilità e impegno sul territorio generano un impegno costante di tutte le aziende sia verso i dipendenti sia verso il pubblico e i clienti.
Il rispetto dell’ambiente, riduzione di sprechi, mobilità e partecipazione al benessere della comunità sono temi sempre più spesso abbracciati e misurati dalle aziende per poterne dimostrare l'efficacia nelle scelte quotidiane.
Se l'automazione e il contributo dell'IoT (Internet of Things) sono diventati un must all'interno della produzione e dei processi operativi e di manutenzione degli asset, si rileva come le scelte di soluzioni di RPA (Robotic Process Automation) stiano portando sempre maggiori benefici con un effort limitato e un buon ritorno sugli investimenti.
In questo senso, i modelli di valutazione delle performance sui processi di business e le analitiche tipiche del controllo di processo innestano direttamente un percorso di miglioramento grazie a strumenti che sono in grado di gestire anche la fase di execution (Execution Management System): anche in questo senso si apprezza un sempre minor distacco tra la pianificazione, il controllo e l'esecuzione completando il ciclo di miglioramento continuo dei processi con metodologia PDCA (Plan Do Check Act).
Ecco quindi che decidere di adottare una soluzione software per il corporate performance management permette alle aziende di misurare il raggiungimento dei suoi obiettivi, perché obbliga a una riflessione per l’individuazione di leve e indicatori che servono a misurare il proprio viaggio verso il target, portando quella strutturalità e capacità di gestione che aiutano il management a una maggiore riconoscibilità interna, propedeutica a una miglior condivisione della strategia.